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Una storia antica come la pietra del muro che incrocia piazza della Signoria a Firenze, che contiene ancora oggi l’effigie dell’aquila dorata simbolo della corporazione di mercanti fiorentini che per primi importavano materie prime da paesi esteri.

Detta anche Calimala, l’Arte dei Mercatanti era l’arte fiorentina del commercio internazionale di panni di lana dall’estero. I mercanti acquistavano le pezze dai paesi di origine, soprattutto Fiandra e Inghilterra per rivenderle nelle piazze e nei mercati di tutto il mondo.

 

Le pezze si fermavano a Firenze, dove venivano marchiate con una sorta di codice a barre che ne indicava il paese di provenienza ed il prezzo pagato in moneta locale. Qui venivano spesso sottoposte ad una vera e propria rifinitura, tingendo o rafforzando la tinta di alcune, cardando e pettinando altre per renderle più soffici, poi venivano ripiegate e confezionate a mo’ di torsello, la balla che veniva legata sui muli per il trasporto.

Nella sede del Palazzo dell’Arte dei Mercatanti i membri della corporazione si riunivano settimanalmente per discutere e regolamentare le loro attività.

 

I procedimenti di rifinitura che venivano applicati ai panni erano segretamente custoditi, perché accrescevano enormemente il valore della mercanzia e quindi degli introiti per la corporazione.

 

Arte dei Mercatanti trae da qui le sue origini, dal lontano 1300 in cui la Toscana esportava il suo savoir faire in tutto il mondo. Oggi, con fiducia nel futuro, vogliamo riportare in auge i valori che in antichità hanno costituito la nostra fama, portando saldamente avanti i nostri principi con attenzione all’innovazione come mezzo per veicolare e diffondere qualità e artigianalità.

Un’avventura iniziata molti anni fa, i cui segni sono oggi percepibili ai sensi, nel tocco e nella grazia della fibra della più alta qualità fiorentina.